René Martino - cai savigliano

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- 27 marzo assemblea annuale cai - vedi in escursionismo 22 marzo gita al mare -
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René Martino

René Martino: un maestro di stile e di ironia
In quel susseguirsi di salite e discese che è la vita, per noi del CAI
la perdita di Renato Martino, per tutti René, equivale a trovarsi di fronte ad un crepaccio. Al che si osserva, si scruta la situazione alla ricerca di un passaggio che dovrà pur esserci.
René sapeva trovarlo, da capogita carismatico e paterno quale era: carismatico perché la sua esperienza ed autorevolezza erano indiscusse; e paterno per quella socievolezza d’animo che lo portava a non escludere nessuno, fosse un giovane senza la compagnia o il più debole dei principianti. Unico requisito richiesto: la passione. La sua era inesauribile e contagiosa, alimentata dallo spettacolo commovente delle montagne innevate.
Per lui in una gita si aprivano mille altre gite, si dischiudevano mille altre varianti: valido motivo per ritornarci. Le sue indicazioni entusiastiche erano un sollievo dalla fatica e un invito ad allenare lo sguardo giacché nessun itinerario ha valore senza la componente contemplativa ed emozionale, se non è vissuto con gli occhi e con il cuore. In fondo, ha scritto lo scrittore ed alpinista Erri De Luca, saliamo sui monti perché siamo creature attratte dalla bellezza.
Per René non c’era valle che ne fosse carente, tale era l’ampiezza della sua geografia scialpinistica; anche se, come chiunque, aveva le sue predilette: la nativa Valle Varaita e la nevosa Valle Stura.
È stato un maestro di stile, con e senza gli sci ai piedi, nel battere traccia e ricamare pendii intonsi come nel quotidiano, che negli ultimi tempi si era fatto via via più pesante. Mai un lamento o uno sbotto, un contegno dignitoso tenuto fino all’ultimo. Dio solo sa quanto deve aver sofferto dentro di sé, ma non da impedirgli di gioire per la riuscita di una gita ormai al di sopra delle sue forze, come la traversata scialpinistica dal Colle della Maddalena a Saretto, fine marzo 2011: non eravamo ancora risaliti sul pullman che telefonò per congratularsi, con il tempismo di chi smania per condividere quella beatitudine post gita provata un’infinità di volte.
Su questa tempra d’acciaio e solare s’innestavano l’ironia, espressa in tono pacato nella battuta puntuale e arguta, accompagnata da un sorriso; e la capacità propositiva e organizzativa: sua l’ideazione di “Amici per le pelli”, titolo emblematico e geniale di un’iniziativa che ogni anno raccoglie un sacco di adesioni, e nella quale il piacere di ritrovarsi sopravanza il livello della gita che precede il pranzo.
L’amore per la montagna è stato più forte del declino fisico: pur di non perdere il contatto con il suo habitat, era passato alle ciastre, lui discesista provetto e insaziabile. Però che grande sorpresa venata di ammirazione, appena due mesi or sono, salendo ai Tre Chiosis (una sua classica) incontrarlo mentre faceva il fuori pista grazie agli impianti di Pontechianale, su pendii come un biliardo, in una domenica fantasmagorica.
Per generazioni di scialpinisti René Martino è stato un mito. Un mito che continuerà a vivere ogni qualvolta ci metteremo in marcia con sci e pelli di foca, creature attratte dalla bellezza.
  Il direttivo della sez. CAI di Savigliano


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